Tenco e Pessoa: sacri testi rivisitati

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Mauro Ottolini «Tenco. Come mi vedono gli altri» Playaudio, azzurramusic.it

Il 22 ottobre il Tenco 2016 dedicava la sua intera ultima serata alla rilettura di brani del cantautore di Cassine, di cui a breve, (27 gennaio 2017), sarebbe caduto il cinquantenario della morte: undici interpreti per due canzoni a testa, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Sanremo, diretta ma soprattutto arrangiata da Mauro Ottolini, che ci deve aver preso gusto (diciamo che la mole dell’impegno quasi lo imponeva); tant’è che oggi se ne esce con un doppio cd contenente venti brani per tentetto e grande orchestra inciso in studio (ovvero al teatro Ristori di Verona) e nel quale in realtà gli interpreti sono per lo più altri (rimangono Vanessa Tagliabue Yorke, che aggiunge un terzo pezzo, Roy Paci, Kento e Bocephus King, che però cambia brano), mentre si aggiungono i vari Gino Paoli, Daniele Silvestri, Petra Magoni, Alberto Fortis, Rossana Casale, Edda e Renzo Rubino, con Vincenzo Vasi che, per l’occasione, si reinventa cantante (non è una novità) in tre brani, come del resto fa lo stesso Ottolini nella Ballata della moda. Il risultato è un’opera composita quanto, di converso, coesa in cui l’humus tenchiano è largamente rispettato (pur con qualche significativa digressione, tipo il rap di Kento e le infiltrazioni arabeggianti in Ho capito che ti amo), ovviamente con esiti variabili da brano a brano.

Tenco e Pessoa - Mariano Deidda «Pessoa sulla strada del jazz

Mariano Deidda «Pessoa sulla strada del jazz» SPA, marianodeidda.com

Un felice ritratto a tutto tondo, sia come sia, per un autore attorno al quale di recente non sono certo mancate, né mancheranno nei prossimi mesi, le attenzioni. Deidda che rilegge Pessoa (ne musica i versi tradotti in italiano, in realtà, e così li interpreta, fra canto e recitativo) è invece una sorta di summa dei vari album che a partire da inizio millennio l’artista sardo ha dedicato al grande poeta portoghese (a quel mercato il cd è per l’appunto destinato). Lo illuminano solisti del calibro dei vari Enrico Rava, Gianni Coscia, Kenny Wheeler, Miroslav Vitous (peccato manchi qualsiasi riferimento ai singoli cd di provenienza, date, musicisti coinvolti, eccetera), a ribadire l’ottimo lavoro di Deidda, la preziosità e adesione emotiva (asciutta, mai ridondante eppure così fortemente evocativa) fra testo, musica e interpretazione. Una riproposta senz’altro opportuna.

Bazzurro

[da Musica Jazz, novembre 2017]

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