STEVE LEHMAN / ORCHESTRE NATIONAL DE JAZZ «Ex Machina»

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AUTORE

Steve Lehman /Orchestre National de Jazz

TITOLO DEL DISCO

«Ex Machina»

ETICHETTA

ONJ Records


Se si volesse descrivere (la musica di) questo disco con una sintesi puntiforme, in un’unica parola, probabilmente il termine «coerenza» risulterebbe il più adatto, per la constatazione ammirata di una gestione tanto creativa, quanto definita, della complessità che vi si contiene. Intanto la coesistenza del trio (Lehman-Finlayson-Dingman) con l’Orchestre National de Jazz e con il sistema computerizza[1]to in essa integrato (il Dicy2, software prodotto dall’IRCAM, centro di ricerca parigino sulla musica e sul suono, che condivide il progetto). Inoltre, in aggiunta alla consueta compre[1]senza degli elementi di scrittura e improvvisazione, la proposta di un’interazione in tempo reale tra il suddetto software, l’Orchestra e la musica, o, secondo una vulgata di voga, tra uomo e macchina. A quest’ultima suggestione allude il titolo, che è anche un richiamo esplicito al compositore Gérard Grisey e alla sua opera «Tempus Ex Machina». In particolare, il software Dicy2 viene sia utilizzato come «strumento», che mette a disposizione elementi pre-composti, integrati direttamente nell’orchestrazione, sia proposto come fonte di variazioni ritmiche e timbriche. Del resto, la collaborazione tra Maurin e Lehman è nata proprio dalla messa in comune dell’interesse condiviso per la fusione tra musica spettrale e l’improvvisazione (Maurin aveva già assorbito questi concetti nella sua orchestra Ping Machine, Lehman nel proprio ottetto) e il risultato tenuto di vista è quello di «rom[1]pere il vincolo con la melodia», rendendo ritmo e timbro degli «strumenti generativi» (per maggiori approfondimenti, vi rimandiamo senz’altro alla bella intervista di Luca Civelli a Maurin, già pubblicata sul numero di ottobre della nostra rivista in attesa di presentarne il naturale seguito, che riguarda proprio Lehman). Quel che sorprende maggior[1]mente, per tornare alla coerenza da cui siamo partiti, è il fatto che il risultato perseguito non si riveli affatto anti-melodico all’ascolto, nulla togliendo alla comunicabilità del messaggio musicale, e che non vi sia mai il minimo segno di flessione, rispetto a un senso d’insieme spettacolare e coesivo, valorizzando pienamente le numerose risorse che l’organico mette a disposizione; particolarmente felice, in tale direzione, l’utilizzo dei due vibrafoni. La musica, perciò, costantemente innervata da un impavido senso di esplorazione e sostenuta da una non comune forza poliritmica, non perde mai la propria vitalità pulsante. È un’opera, questa, con la quale, di necessità, si dovranno fare i conti negli anni a venire e per questo non esitiamo a presentarvela come imprescindibile.
Cerini

recensione pubblicata sul numero di gennaio 2024 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

IRD

FORMAZIONE

Fabien Norbert (tr., flic.), Daniel Zimmerman (trne), Christiane Bopp (tbne), Fanny Meteier (tuba), Julien Soro (ten., cl.), Fabien Debellefontaine (bar. cl. fl.), Catherine Delaunay (cl., corno di bassetto), Fanny Ménégoz (fl.), Bruno Ruder (p., sint.), Stéphan Caracci (vib., marimba, perc., sint.), Sarah Murcia (cb.), Rafaël Koerner (batt.), Jérôme Nika, Dionysios Papanikolaou (elettr.), Frédéric Maurin (dir., elettr.). Ospiti: Jonathan Finlayson (tr.), Steve Lehman (alto, elettr.), Chris Dingman (vib.).

DATA REGISTRAZIONE

Parigi, dal 23 al 26 gennaio 2023.

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