AUTORE
Ron Miles
TITOLO DEL DISCO
«Old Main Chapel»
ETICHETTA
Blue Note
Scomparso nel 2022, a soli 58 anni, Miles è stato una persona e un musicista di straordinaria discrezione e anche per questo – ad esempio per la scelta di mantenersi fortemente radicato nella propria città, Denver, dove non era nato ma aveva vissuto sin dalla prima adolescenza – un poco sottostimato rispetto al suo reale valore. La sottovalutazione, è stata in realtà, come di solito avviene, piuttosto un argomento che un fatto, non impedendogli di affermare comunque una pro[1]pria raffinatissima cifra espressiva; di raggiungere una solida fa[1]ma presso il pubblico più attento, sia attraverso una carriera come leader, sia per le molte collaborazioni di altissimo livello (Bill Frisell, Wayne Horvitz, Jason Moran, Joshua Redman, Myra Melford, Ben Goldberg, giusto per fare qualche nome); di svolgere, sempre a Denver, un’apprezzatissima attività come didatta. Ma, indubbiamente, il suo non è mai stato un nome da «grande pubblico», rimanendo sempre un affare «per conoscitori». Il che, in fondo, ha formato anche una par[1]te del fascino della sua arte, mai esoterica (anzi, egli si è sovente adoperato in contesti musicali «contaminati» e assai votati al crossover, assecondando una naturale inclinazione per l’Americana Music), ma sempre contrassegnata da un peculiare lavoro di cesello, che richiedeva attenzione per essere notato, risultando però impossibile poi, nel caso, non ap[1]prezzarlo. L’eccellente «Quiver» (2012), primo disco dello stesso trio all’opera in questo album (seguito poi da «Circuit Rider», due anni dopo), era stato in qualche modo un punto di svolta verso una maggiore notorietà, culmi[1]nata poi, a distanza di qualche altro anno, con il debutto in casa Blue Note, nel 2020, con l’acclamato «Rainbow Sign», suo ultimo album in carriera. Del resto, ciò non stupiva perché, oltre alle indubbie doti del leader, la relazione umana e musicale tra Miles e Frisell risaliva a molti anni prima («Heaven», in duo con il chitarrista, era stato registrato nel 2001) e Blade si era dimostrato un partner perfetto, nella dimensione intima e così fittamente «conversativa» di quel trio. Sicché la registrazione che ora viene pubblicata postuma assume un senso preciso – oltre a quello, naturale e spontaneo, del ricordo e della commemorazione – in quanto riferita a un concerto della sera prima della registrazione di «Quiver», destinato alle prove generali e alla presentazione della musica scritta per quel debutto. Infatti, nell’album, che comprende sette brani, sono presenti cinque dei pezzi che poi avrebbero formato la scaletta del disco registrato l’indomani (che, in realtà, contiene esso stesso dei brani dal vivo). La temperie è la stessa, ma l’occasione della prima presentazione al pubblico accentua alcune delle caratteristiche positive che sarebbero poi state proprie del lavoro in studio. I pezzi sono più lunghi, l’attitudine esplorativa dei musicisti ancora più spiccata, risalta appieno l’assetto del tutto paritario – e lontano da ogni tentazione «gerarchica» – del trio. Inoltre, un’atmosfera complessivamente più rilassata e pensosa, dedita al mutuo ascolto, permette ai musicisti di mettere ancora di più in evidenza le qualità particolari della scrittura di Miles, fondata su fittissimi intrichi melodici e dunque destinata a dipanarsi progressivamente, nel disvelamento dei molti strati che la compongono e della sapiente complessità in essi celata. Non da ultimo, la qualità della ripresa è davvero pregevole. Non è un’esagerazione da presskit utilizzare i termini «calore» e «grazia» per descrivere questa musica, che riflette così anche caratteristiche proprie di Miles e della sua personalità, gentile e pacificata. Non deve sorprendere, fatte queste premesse, che una musica siffatta, pur lieve e cameristica, possegga una così forte capacità di imporsi all’ascolto, stagliandosi con gran[1]de naturalezza. Il disco è imprescindibile per chi abbia già amato il trio; costituisce una buona occasione di recupero per chi, colpevolmente, lo avesse ignorato o sottovalutato ai tempi. In ogni caso, è la testimonianza dell’arte di un grande musicista.
Cerini
DISTRIBUTORE
Universal
FORMAZIONE
Ron Miles (cornetta), Bill Frisell (chit. el.), Brian Blade (batt.).
DATA REGISTRAZIONE
Boulder, 21-9-11.