LUCA TILLI «Empty Smile»

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AUTORE

Luca Tilli

TITOLO DEL DISCO

«Empty Smile»

ETICHETTA

We Insist!


Riscoperto e divenuto inaspettatamente popolare in altri contesti oltre quello accademico – basti pensare al successo di Giovanni Sollima, Mario Brunello e dei balcanici 2Cellos – rilanciato in ambiti più sperimentali (Okkyung Lee, Theresa Wong, Julia Kent) il violoncello è uno strumento balzato negli ultimi anni agli onori delle cronache musicali d’ogni genere e provenienza. Ma anche in questo scenario, di certo più accogliente, proporre una raccolta di composizioni per violoncello solo rimane tuttora una scelta coraggiosa. La premessa è dove[1]rosa perché il lavoro di Tilli è un cimento che non strizza l’occhio alle mode, non cede ai facili effetti, insiste con rigore nella ricerca di una costruzione sonora senza compromessi, in accordo unicamente al desiderio di cesellare il suono per sviscerarne la sua natura più intima. Paiono concepiti a tal fine i sedici intarsi che compongono questa sua prima prova solistica dopo le diverse e fruttuose collaborazioni con altri musicisti frequentatori della We Insist!, in particolare con Sebi Tramontana e Giancarlo Nino Locatelli, quest’ultimo anche autore di alcune note d’ascolto che compongono le agili note di copertina. L’esplorazione sonora di Tilli è supportata da una notevole perizia strumentale, va sottolineato, che gli consente qualsiasi escursione in lungo e in largo, tra gesti spericolati e altri più meditati, non lasciando nulla di intentato, concedendosi momenti di spettacolare virtuosismo, senza mai risultare superfluo, o peggio ancora gratuitamente narcisistico. Qui e là si avvertono echi di un passato lontano o più prossimo a noi, da Bach, o comunque un omaggio al barocco (in Empty Smile IV, per esempio) a Tristan Honsinger, finanche in Bombetta (to Angelo N) affiora un certo piglio crimsoniano, ma si tratta di accenni all’interno di un progetto a cui non fa difetto certo l’originalità. Tilli somministra in egual misura suoni acuti e gravi, lavora d’archetto, talora utilizzandolo per percuotere il corpo stesso del violoncello, oppure opta per un sobrio pizzicato, oscilla tra sussurri e grida, accelera, accenna fughe, reitera, disegna figure astratte. L’intero lavoro è percorso da un fremito interiore ininterrotto, un ritmo vitale che anima l’intera sequenza, la quale va intesa come un unico percorso stilisticamente coerente, sebbene gli otto brani conclusivi si presentino come una sorta di suite eponima. A dover indicare alcuni preferiti, si distinguono in particolare Motivo, per via del suo vertiginoso smottamento tematico, In the Morning con contorcimenti percussivi e strappi quasi isterici e Providence, dal pizzicato avvolgente, mentre per quanto concerne la «suite», colpiscono in particolar modo quella sorta di canzone sbilenca e fugata che è Empty Smile II, la citata IV ed Empty Smile VIII, azzardata e intransigente, ma più che le singole tessere conta il mosaico intero, che contrariamente al titolo fa sorridere eccome, nonché ben sperare in futuri lavori altrettanto valorosi.
Fucile

recensione pubblicata sul numero di febbraio 2024 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

Goodfellas

FORMAZIONE

Luca Tilli (cello).

DATA REGISTRAZIONE

Roma, 15-6-23.

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