LANTSKAP LOGIC «Hidden Danger Lets Me In»

- Advertisement -

AUTORE

Lantskap Logic

TITOLO DEL DISCO

«Hidden Danger Lets Me In»

ETICHETTA

Clean Feed


Circa nove anni dopo il concerto pubblicato dalla medesima etichetta portoghese, il trio si è ritrovato nella cappella del celebre Mills College, dove Frith ha insegnato fino al 2018, per qualche anno anche la Davis e anche Greenlief, a sua volta, vivendo nella Bay Area, ne è stato a lungo collaboratore. Nel frattempo quella gloriosa istituzione accademica, per via dei conti in rosso, ha finito per essere assorbita dalla Northeastern University e il dipartimento di musica ha chiuso i battenti dopo aver agito per settant’anni alle frontiere del suono. E nel mentre anche la musica del trio si è evoluta, facendosi più fluida ed essenziale e ca[1]pace grazie alla maggiore intesa con singoli interventi ancora più calibrati, di comporre in tempo reale, perché tali sono queste improvvisazioni di solido impianto, lucidamente condotte in porto senza la minima sbavatura. Difficile però non pensare che nelle atmosfere create dai tre non siano presenti stati d’animo, memorie ed esperienze coagulate e riportate velatamente in superficie, inclusa qualche concessione alla rabbia e al disappunto per l’epilogo della vicenda riguardante la gloriosa istituzione. La reunion d’altronde è avvenuta proprio perché era chiaro che in quella cappella, dove alberga uno spicchio non piccolo delle loro vite, in futuro non sarebbe più stato semplice accedere. Lo si avverte in vari passaggi, netto è chiaro per esempio nell’ingrugnito And Spits Me Out Unseen o nell’aspra apertura di Beyond the Surface Smiling. In altri momenti della performance le atmosfere si fanno più sognanti, paiono rammemorare (la dolcissima seconda parte della conclusiva Behind the Lines), o al contrario si accendono, un po’ dappertutto, come ravvivandosi per l’emozione di ritrovarsi assieme in uno spazio esperienziale comune. Il tutto si risolve una volta ancora in un flusso sonoro senza soluzione di continuità, sorta di oscura musica per ambienti (una natura ben messa a nudo nella prima parte di The Sail Makers, per esempio) lungo il quale volta per volta salgono in superficie echi e sfumature d’ogni genere dalla contemporanea alla psichedelia, finanche una dimensione sacrale (Hold the Heart è liturgia del XXI secolo così come la parte conclusiva della citata The Sail Makers) la cui paternità, e questo è l’aspetto che più cattura l’attenzione, non è attribuibile soltanto alla maestosa profondità del suono organistico. Se il trio sopravviverà fuori dai confini della California non è dato saperlo, ma sarebbe auspicabile.
Fucile

pubblicata sul numero di settembre 2023 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

Goodfellas

FORMAZIONE

Phillip Greenlief (cl., alto, ten.), Evelyn Davis (organo a canne), Fred Frith (chit.).

DATA REGISTRAZIONE

Oakland, 28 maggio 2022.

- Advertisement -

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti subito alla nostra newsletter per ricevere le ultime notizie sul JAZZ internazionale

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali (ai sensi dell'art. 7 del GDPR 2016/679 e della normativa nazionale vigente).