DEREK BAILEY & PAUL MOTIAN «Duo In Concert»

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AUTORE

Derek Bailey & Paul Motian

TITOLO DEL DISCO

«Duo In Concert»

ETICHETTA

Frozen Reeds


L’etichetta finlandese Frozen Reeds, finora alle prese con autori di area minimalista ed elettronica (da Julius Eastman a Roland Kayn e Thomas Brinkmann), pesca sta[1]volta materiale inedito di alta qualità estraendolo dagli archivi della gloriosa Incus. Il raggio d’azione punta qui in direzione della musica improvvisata, recuperando un concerto del festival JazzMarathon di Groningen tenuto da un duo a dir poco insolito, formatosi e presto conclusosi all’alba dei Novanta. In realtà, c’è un altro concerto che i due musicisti tennero circa un an[1]no dopo nella Grande Mela, al New Music Cafe, ma l’audio è il bonus digitale che si ottiene acquistando l’album in vinile (o acquistando soltanto l’edizione digitale) che in[1]vece riporta la sola performance di Groningen. Fatto sta che la strana coppia si intese a meraviglia in entrambe le circostanze, accomunate da un’eleganza di fondo che esalta la libertà espressiva di ciascuno dei due. A Groningen le trame evitano sviluppi impervi, Bailey concede tratti melodici di rado messi in mostra (in «Lace», concerto losangelino del 1985, per esempio), Motian calibra le ripetizioni al fine di renderle vieppiù strutturate, gli scarti non sono mai bruschi, piuttosto si scivola progressivamente agendo sulle singole note, sulle variazioni timbriche e l’intensità del duo è modulata di concerto con una tale disinvoltura da lasciare stupefatti. A sorprendere in particolar modo è soprattutto Motian, colto di rado in azione nei contesti della pura improvvisazione, mentre Bailey era più che a casa, soprattutto nel praticare l’arte del duo, avendo per decenni messo in piedi e poi sfaldato innumerevoli coppie – un agire degno di Casanova… – continuando a fare e disfare fino alla fine dei suoi giorni. Una serie di mirabili incontri, di frequente proprio con batteristi/percussionisti, tra cui quelli con Jamie Muir, Han Bennink, John Stevens, Tony Oxley, Susie Ibarra, tanto per citarne alcuni. Più adrenalinico il successivo faccia a faccia, davvero un tour de force, un batti e ribatti formidabile, senza cali di tensione e perdita d’energia. Peccato che la registrazione newyorchese non renda del tutto giustizia alla materia sonora che scaturisce da questa squisita e accesa conversazione. Al contra[1]rio, è ottima la qualità audio della registrazione di Groningen, che restituisce per intero gli intarsi e le rifiniture, le sfumature e finanche i ghirigori concepiti dal duo. Interessante, infine, la chiacchierata tra Bill Frisell ed Henry Kaiser (riportata nelle note a mo’ di compendio) a proposito di questi concerti, documentazione preziosa di incontri tra artisti straordinari, di cui per dirla con le parole di Frisell: «It’s so hard to talk about, because it’s so beautiful».
Fucile

recensione pubblicata sul numero di dicembre 2023 della rivista Musica Jazz

DISTRIBUTORE

frozenreeds. bandcamp.com

FORMAZIONE

Derek Bailey (chit.), Paul Motian (perc.).

DATA REGISTRAZIONE

Groningen, 7-12-90; New York, 16-12-91.

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