CARLOS BICA «Playing With Beethoven»

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AUTORE

Carlos Bica

TITOLO DEL DISCO

«Playing with Beethoven»

ETICHETTA

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Il feticcio della musica classica e barocca continua ad aggirarsi nel mondo del jazz. Al catalogo ormai vasto di riletture, omaggi, reinterpretazioni e revisioni, si va ad aggiungere questo cimento del contrabbassista portoghese ripreso in azione con i suoi complici al Cineteatro Louletano in una raffinata rielaborazione del repertorio beethoveniano. Il rischio di mancare il bersaglio in queste operazioni è sempre da mettere in conto. D’istinto viene da affidarsi alla forza intrinseca di spartiti senza macchia, e altrettanto per reazione si cerca di starne così lontani da rendere infine inutile l’impresa. Bica si è tenuto alla larga dagli opposti errori, e va promosso a pieni voti assieme ai suoi partner, con i quali esprime un insieme cromatico straniante. Il pro[1]cedimento è chiaro sin dal brano d’apertura, Leonore, reinvenzione dell’omonima Ouverture n. 3 che ne fa proprie le battute iniziali, ma fingendo di arenarsi lì ed evitando di proposito l’impetuoso pieno orchestrale, opta lungo un tappeto di fruscio vinilico in una dolente melodia disegnata con l’archetto da Bica su cui si innalza il canto della voce pastosa del tenore di Erdmann. Cellule prelevate dallo spartito, in misura tale da rendere riconoscibile il materiale di partenza, per sviluppare una nuova storia musicale. Si procede così, operando mutazioni, alterazioni e trasfigurazioni che regalano prospettive musicali inedite e avvincenti. Per esempio, del secondo movimento della terza Sonata per violoncello e pianoforte (lo Scherzo. Allegro molto) in La maggiore op. 69, viene preservato in Ein Tanz il carattere gioioso dell’originale tema sincopato, qui svolto da Barradas e da Erdmann a turno e assieme. Ci sono azzardi autentici e riusciti, come il Piano Trio in Re maggiore Op. 70 n. 1, il Geistertrio, qui reintitolato Kids See Ghosts Sometimes e circondato da strofinamenti di vinile e campionamenti (incluso un frammento ballabile) che ne stravolgono l’assetto. Il tema campionato, scheggiato e reiterato grazie ai graffi del disco impiegato, fanno inciampare il motivo sempre nel medesimo punto, facendo sì che l’insieme diventi assai ipnotico e alieno. La recomposizione è ovviamente di DJ Illvibe, ovvero Vincent von Schlippenbach (sì, il figlio di Alexander). Naturalmente si rischia grosso quando si affrontano pagine la cui notorietà oltrepassa i confini dei fini conoscitori del repertorio classico, per esempio la celeberrima bagatella numero 25, Für Elise, riscritta da Bica con il titolo Liebeslied, le cui labili tracce emergono non subito e si sbricio[1]lano presto, salvo riemergere lineari in chiusura. Impresa ardua e riuscita anche per la classicissima Sonata al chiaro di luna, ovvero il primo movimento della Sonata per pianoforte n. 14 in Do diesis minore, ribattezzata Julie, sul cui tema svolto da Barradas lungo l’intero brano interferiscono voci campionate, ora soul ora liriche, sempre piuttosto allucinate. Si affrontano anche diverse sinfonie, tra cui in Wo Dein Sanfter Flügel Weil la Nona, della quale afferrano il monumentale quarto movimento prendendolo di petto senza mascherarlo in prima battuta, salvo poi indirizzarlo in una dimensione spettrale, lasciando che il solo Bica ci ricordi con alcune istantanee da dove siamo partiti. In chiusura, anche Erdmann ne ripassa il motivo, ma paiono echi di una memoria perduta. Una prova nell’insieme tutta da applausi.
Fucile

pubblicata sul numero di settembre 2023 di Musica Jazz


DISTRIBUTORE

Goodfellas

FORMAZIONE

Daniel Erdmann (ten., sop.), João Barradas (fis.), Carlos Bica (cb.), Dj Illvibe (giradischi).

DATA REGISTRAZIONE

Loulé, 15-17 dicembre 2022.

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