AUTORE
Arooj Aftab
TITOLO DEL DISCO
«Night Reign»
ETICHETTA
Verve
Preceduto da una campagna pubblicitaria discreta, ma evidentemente pensata con accuratezza e altrettanto ben strutturata, attraverso sapienti anticipazioni, musicali, giornalistiche e filmiche, esce il quarto disco della cantante pakistana, rivelatasi con «Vulture Prince» (2021). L’opera viene dopo l’eccellente «Love in Exile», del trio con Vijay Iyer e Shahzad Ismaily (2023), primo suo disco a essere pubblicato nel catalogo Verve, e rispetto al quale si mette in scia, in una certa misura (se non musicale – con la sola eccezione di Bolo Na – di certo concettuale). La direzione è infatti quella di un approccio transculturale e indifferente alle etichette di comodo; permane, inoltre, lo stesso senso di libertà, maneggiato con estrema sicurezza, mettendo insieme le radici (il canto urdu), il minimalismo, la musica elettronica, il jazz e, in questo caso, un pop di gran lusso: l’elencazione dei crediti offre una precisa idea del sostegno produttivo. Certo l’album, diversamente dall’altro, non è frutto di un lavoro collettivo: la Aftab si riappropria, dunque, della centralità dovutale, rispetto al canto e alla voce, che rimane evocativa e segna fortemente l’insieme, nei temini di un esotismo fascinoso e scuro, a tratti «notturno» (in alcuni passaggi echeggia qualcosa dei sortilegi oscuri di Nite Bjuti). Ma la musica non si esaurisce affatto in questo o, per meglio dire, non vuole farlo: non casualmente il primo brano di lancio, Raat Ki Rani (che prende il titolo dal nome pakistano di un fiore, traducibile come «Regina della notte», di cui evoca la fragranza, ispirando il titolo stesso del disco), viene affiancato a Whiskey, il cui testo è in inglese. Di transenna, vi segnaliamo che Raat Ki Rani è accompagnato da un curatissimo video (girato da Tessa Thompson) e che proprio in esso la Aftab fa uso, per la prima volta, dell’Auto-Tune. Il parterre dei musicisti coinvolti fa il resto, tra vecchi sodali e nuovi collaboratori di grande livello (scorrete i nomi, per rendervene conto), ma è evidente che l’eccellente risultato finale sia soprattutto garantito dalla cabina di regia e da una certa idea di leadership. Questa va esattamente nel senso della creazione di un melange che vuole superare ogni possibile caratterizzazione e, insieme, riscrivere una storia personale, che è anche quella dei molteplici influssi culturali vissuti. Sarete forse incuriositi nello scoprire che Vijay Iyer presta le proprie dita ad uno dei brani più schiettamente legati alla tradizione ghazal (Saaqi) e non alla stralunata versione di Autumn Leaves. Disco consigliatissimo, per gli amanti della buona musica che, nel contempo, non si curino troppo di categorie e generi.
Sandro Cerini
DISTRIBUTORE
Universal
FORMAZIONE
Arooj Aftab (voc.), con: James Francies (p., tast.), Vijay Iyer (p.), Shahzad Ismaily (sint.), TimaLikesMusic (p., sint.), Kaki King, Gyan Riley (chit.), Joel Ross (vib.), Maeve Gilchrist (arpa), Heather Ewer (tuba), Petros Klampanis (cb., p.), Linda May Han Oh (cb.), Jamey Haddad, Keita Ogawa (perc.), Moor Mother, Cautious Clay (voc.).
DATA REGISTRAZIONE
Loc. e data scon.