Jason Yaeger «New Songs of Resistance»

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AUTORE

Jason Yaeger

TITOLO DEL DISCO

«New Songs of Resistance »

ETICHETTA

Outside in Music


A un anno più o meno esatto dal giustamente celebrato «Songs of Resistance» di Marc Ribot, ecco questo nuovo album, che di quello, a prima vista, potrebbe sembrare un seguito. In realtà non è così: quel «new» del titolo sta a indicare non una sorta di volume 2 (pur di autore diverso), ma un rinnovato sforzo anche compositivo nella direzione dei canti di resistenza. Nel disco di Ribot, d’altronde, gli interpreti vocali variavano, salvo eccezioni, da brano a brano (c’era pure Tom Waits), mentre qui gli otto pezzi che li prevedono sono affidati a tre sole voci. Il materiale tematico, infine, è per non più di un terzo di repertorio (tutto sudamericano), quattro brani e mezzo sui tredici totali (il mezzo è Somos cinco mil, versi scritti poco prima di morire da Victor Jara e musicati da Yea- ger). Il resto è costruito ex-novo dal pianista bostoniano, non di rado senza neppure la presenza di un testo.

Fatto un po’ d’ordine, diciamo dunque che il cd parte alla grande con una preziosa versione di Gracias a la vida (di Violeta Parra, com’è noto), felicemente cameristica, come distillata, mentre col successivo The Facts decollano (in clima analogo) i temi a firma Yeager. Il trittico d’avvio, maiuscolo, si chiude col citato Somos cinco mil, impreziosito dal cello di Naseem Alatrash (del resto presente anche altrove). Un breve interludio pianistico apre la sezione centrale del cd, che, vocalmente, parte con un nuovo pezzo di Jara (e Patricio Castillo, su testo di Pablo Neruda), Aquí me quedo, per chiudersi con l’ottima Cinco siglos igual degli argentini León Gieco e Luis Gurevich, a incorniciare tre nuovi episodi targati Yeager (l’ultimo ancora solitario).

Il jazz che avvolge le canzoni (a volte, come abbiamo visto, alternandovisi) conserva il proprio bon ton, facendosi qua e là persino un po’ calligrafico (ma non nella breve impro in piano trio Protest, che apre la parte finale del cd) e chiudendosi, dopo altri due brani di Yeager, con Apesar de você di Chico Buarque, di tono che definiremmo tipico. Disco educato, lucido, assai leggibile.

Bazzurro

[da Musica Jazz, novembre 2019]


DISTRIBUTORE

jasonyeager.com

FORMAZIONE

Cosimo Boni (tr.), Milena Casado (flic.), Matthew Stubbs (cl., cl. b.), Naseem Alatrash (cello), Jason Yeager (p), Fernando Huergo (b. el.), Mark Walker (batt., perc.), Erini, Farayi Malek, Mirella Costa (voc.).

DATA REGISTRAZIONE

Boston, 7-6 e 18-10-18.

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