Gil Evans Remebered al Lugano Longlake Festival

Ritorna in Europa l'Orchestra sotto la direzione di Pete Levin

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Dopo la scomparsa di Gil Evans, svariati membri della sua orchestra hanno sviluppato progetti che, quale più quale meno, si basavano su un collegamento affettivo ed estetico con la band originale, una delle più geniali, elettrizzanti e apprezzate nella storia del jazz.

Il primo tentativo, alla fine degli anni Ottanta, fu lanciato dalla vedova Anita e dal figlio Miles sotto la direzione di Lew Soloff; poi fu la volta dell’orchestra condotta da Laurent Cugny (che aveva spremuto come un limone l’anziano leader nei suoi ultimi mesi di vita, con una sfiancante tournée invernale) a riproporsi con una formazione composta da musicisti francesi.

Un altro – era già il nuovo secolo – vide il debutto della ricerca filologica di Ryan Truesdell, tesa a rinverdire i fasti della band degli anni Cinquanta e Sessanta anche grazie alla possibilità, concessa dalla famiglia Evans, di utilizzare frammenti di lavori ancora inediti. Vanno inoltre citati i Gil Evans Alumni, radunati da Lew Soloff attorno ai brani degli anni Ottanta e in grado di richiamare molti dei musicisti già impiegati nell’ultima formazione dell’arrangiatore canadese.

Gil Evans Remembered Lugano 12 luglio 2024
Sullo sxchermo principale ill leader Pete Levin

Infine, pochi anni fa, è tornata alla luce la Gil Evans Orchestra, con i figli Miles e Noah impegnati a realizzare un pregevole album in compagnia di molti musicisti fedeli al venerato patriarca.

Gil Evans Remembered Lugano 12 luglio 2024
Da sinsitra a destra Chris Hunter al flauto, Alex Foster al Tenore, Daver Stryker alla chitarra e Alex Sipiagin alla tromba

Quest’anno, per la stagione dei festival estivi, sono riapparsi i Gil Evans Alumni, definiti anche Remembered e che adesso viaggiano sotto la direzione di Pete Levin, fedelissimo tastierista di Gil fin dai tempi del disco «Plays Jimi Hendrix».

Gli evansiani di ferro ancora a bordo, oltre a Levin, sono attualmente Chris Hunter, Alex Foster, John Clark, Tom Malone, Danny Gottlieb, Mark Egan. Solo due le date in programma: Lugano e Umbria Jazz, autentica roccaforte di Evans che, nel 1987, si spinse ai limiti estremi della libertà espressiva nelle notti di San Francesco al Prato poi documentate da due dischi Egea.

Gil Evans Remembered Lugano 12 luglio 2024
assoli contemporanei per John Clack al corno francese e Tom Malone al sax baritono, che ha alternato al trombone

A Lugano l’esibizione è stata molto acclamata dal pubblico ma, com’era lecito aspettarsi, sono mancati la magia e il gioco dell’imprevisto che hanno sempre caratterizzato la carriera di Gil Evans. Non più gli ondeggianti preludi e le impreviste deviazioni dei tempi d’oro: adesso sono i singoli solisti a decidere autonomamente quando e come uscirsene in assolo, non più guidati dal famoso fluido mentale dell’anziano leader.

Resta musica pregevolissima, su questo non c’è dubbio, quasi tutta basata su brani classici del repertorio degli anni Ottanta con Mingus e Hendrix a fare la parte del leone. L’unica uscita dai classici è stata il brano di Jaco Pastorius Teen Town, passerella per i percussionisti che non ha lasciato il segno.

Gil Evans Remembered Lugano 12 luglio 2024
La front line: Chris Hunter, Alex Foster, Alex Sipiagin, John Clarck, David Taylor e Tom Malone

Particolarmente tonici sono apparsi i due sassofonisti Chris Hunter e Alex Foster, formidabile quest’ultimo al soprano. Hunter ha dimostrato di poter portare sulle sue spalle molto del frenetico dinamismo dei migliori momenti della band.

Presente e misurato il chitarrista Dave Stryker. Nella linea più raffinata, eterea e luminosa gli assolo del cornista John Clark e sempre fondamentale il basso coloristico di Mark Egan, importantissimo oggi come ai tempi di Evans.

Molto meno guizzanti dei bei tempi, purtroppo, le uscite solistiche di Pete Levin, mentre debordante è stato il batterista Danny Gottlieb, affiancato dalla moglie Beth alle percussioni e fortemente impegnato a «metterci del suo» pur di scaldare l’atmosfera.

Gil Evans Remembered Lugano 12 luglio 2024
In primo piano Tom Malone, ecelettico trombonista e sassofonista, fu diterrore musicale di “The Last Waltz”

La dura realtà è che, col passar del tempo, appare sempre più evidente quanto il percorso di quella musica si fosse definitivamente arrestato con la scomparsa del leader, e come da allora nessuno sia stato davvero in grado di fornirle nuovi sbocchi espressivi, cosa in effetti probabilmente impossibile. Si tratta comunque di musica ancora bellissima e di grande piacevolezza di ascolto, ma lascia inevitabilmente a chi ha adorato Evans un angosciante senso di irrigidimento «museale» di un patrimonio tra i più alti del jazz.

Giancarlo Spezia

foto di Giancarlo Spezia

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