Dal 12 al 14 settembre il borgo di Medana, situato nel Collio sloveno (Goriška Brda nell’accezione locale), ospiterà la XIV edizione del Brda Contemporary Music Festival. Organizzato dal suo instancabile animatore, il percussionista Zlatko Kaučič, il festival si focalizzerà come sempre sull’improvvisazione come atto creativo estemporaneo svincolato da categorie e strutture prestabilite. Gli eventi che si svolgeranno nell’ex sala cinematografica di Medana vedranno come protagonisti numerosi esponenti della scena improvvisata europea. Un circuito virtuoso di contatti e scambi che Kaučič ha saputo costruire in quarantacinque anni di carriera. Come d’abitudine, il festival sloveno propone un programma denso, con set concisi che si succedono quasi senza soluzione di continuità.
Giovedì 12 settembre la manifestazione sarà inaugurata alle 19:00 dalla mostra fotografica di Žiga Koritnik, intitolata Brötzmann in my focus e seguita da una performance della chitarrista americana Heather Leigh, specialista di pedal steel guitar, che con Peter Brötzmann – scomparso l’anno scorso – aveva instaurato una proficua collaborazione. Alle 20:00 si esibirà il duo Czajka & Puchacz, formato dalla pianista slovena Kaja Draksler e dal batterista-percussionista polacco Szymon Gąsiorek. Draksler è recentemente rientrata in Slovenia dopo diciotto anni di esperienze formative trascorsi tra Olanda e Danimarca. Alle 21:00 sarà la volta di un trio composto da due sassofonisti – lo sloveno Boštjan Simon e lo spagnolo Alfonso Muñoz – e dal vibrafonista Luigi Vitale, salernitano ma da anni attivo sulla scena del Nordest (più recentemente con il gruppo Suonomadre del flautista Massimo De Mattia, in cui figura lo stesso Kaučič). Chiuderanno la prima giornata, alle 22:00, la sassofonista franco-libanese Christine Abdelnour e il chitarrista inglese Andy Moor, membro di The Ex e Lean Left.

La giornata di venerdì 13 settembre si aprirà con due workshop, altro fiore all’occhiello di questo festival. Il primo, alle 11:00, sarà diretto dalla violinista e vocalist ceca Iva Bittová; il secondo, alle 14:00, sarà affidato al sassofonista norvegese Frode Gjerstad. Quanto ai concerti, si inizierà alle 20:00 con la performance del percussionista francese Toma Gouband. Si proseguirà alle 21:00 con il contrabbassista romano Antonio Borghini e il sassofonista francese Pierre Borel, da anni attivi sulla vitale scena multiculturale di Berlino. Si concluderà alle 22:00 con il solo di Iva Bittová, che vanta una lunga e multiforme carriera, in cui ha spaziato dalle radici popolari presenti nella musica di Janáček e Bartók alle sperimentazioni condotte con innumerevoli artisti, tra cui Pierre Favre, Phil Minton, Pauline Oliveiros, Ivo Perelman, Fred Frith e Paolo Angeli.

Sabato 14 settembre, alle 14:00, Frode Gjerstad completerà il suo workshop che, come da tradizione, sarà suggellato dal concerto finale alle 22:00. Nel pomeriggio, alle 17:30, ribadendo una consuetudine ormai consolidata, il festival riserverà uno spazio alla poesia da una duplice prospettiva italo-slovena. Da una parte, Cristina Micelli, accompagnata dal pianista Giorgio Pacorig; dall’altra, Iztok Osojnik coadiuvato al pianoforte da Milan Dekleva. Quanto agli eventi serali, detto del concerto finale del workshop, alle 20:00 è previsto un incontro di corde tra la viola di Szilárd Mezei – serbo di etnia ungherese, attivissimo come titolare di trii, quartetti, settetti ed ensemble allargati – e il contrabbasso dello sloveno Jošt Drašler. Alle 21:00 Frode Gjerstad (classe 1948) – storico esponente dell’avanguardia radicale europea e collaboratore, tra gli altri, di Derek Bailey, John Stevens e Peter Brötzmann – eseguirà una performance solistica che (come una nota del programma lascia intuire) potrebbe prevedere degli ospiti a sorpresa.

Un’ultima, doverosa annotazione: giustamente Kaučič ha deciso di dedicare l’edizione di quest’anno alla memoria di Mauro Bardusco, storica colonna del Circolo Controtempo di Cormòns e direttore artistico del festival Jazz & Wine of Peace, scomparso lo scorso giugno.
Enzo Boddi