AUTORE
Cory Smythe
TITOLO DEL DISCO
«Smoke Gets in Your Eyes»
ETICHETTA
Pyroclasitic
Album decisamente bifronte, questo terzo del quarantacinquenne pianista per i tipi della Pyroclastic, in cui – ci viene detto – il succitato «astrae, disseziona e dilata lo standard di Jerome Kern e Otto Harbach (che intitola il cd) per contemplare una tragedia più globale, facendo i conti con l’emergenza climatica che l’umanità deve affrontare, rifrangendo la malinconica ballata in forme crude e inquietanti per isolare i temi della combustione, di una visione miope e del rimpianto». Già questa dichiarazione d’in[1]tenti ci dice dell’ambizione del progetto, che peraltro si scontra poi con una realtà tangibile un po’ diversa, nel momento in cui la prima metà del cd vede all’opera l’intero organico, con risultati eccellenti, vivi, sempre sul filo dell’invenzione, anche da parte del singolo, per quanto la prioritarietà del disegno globale rimanga palpabile, dopo di che, nei sette episodi che completano il lavoro, Smythe rimane solo con se stesso, «molestando» piuttosto che no il pianoforte in un solipsismo abbastanza sterile, troppo ripetitivo, decisamente avaro in fatto di dinamiche. In questa doppia logica (che magari alternando le situazioni avrebbe potuto funzionare meglio, ma Smythe ha fatto altre scelte, fortemente intenzionali e rispettabilissime, per quanto magari non particolarmente paganti) risiedono pregi e difetti di un album che avrebbe potuto essere grande e che invece ha spento progressivamente la fiamma troppo in fretta. Peccato.
Bazzurro
pubblicata sul numero di febbraio 2023 di Musica Jazz
DISTRIBUTORE
pyroclasticrecords.com
FORMAZIONE
Cory Smythe (p.) in tutti i brani; nei brani 1÷4 aggiunti Peter Evans (tr.), Zekkereya Elmagharbel (trne), Ryan Muncy (alto), David Leon (alto, bar., cl.), Ingrid Laubrock (ten.), Joshua Modney (viol.), Tomeka Reid (cello), Stephan Crump (cb.), Jessie Cox (batt., perc.), Sofia Jernberg (voc.).
DATA REGISTRAZIONE
Mount Vernon e Stoccolma, luglio e ottobre 2021.